Rose Botaniche e ibridi
Le prime forme esistenti di Rose spontanee avevano caratteristiche tra loro comuni nella forma del fiore semplice a cinque petali, nella capacità di fruttificare abbondantemente, nel portamento libero e spontaneo, nel vigore e forza tali da perpetuarsi nei secoli ed essere ancora oggi protagoniste dei nostri giardini. L’uomo per secoli ne ha goduto l’aspetto commestibile e curativo e solo in epoche relativamente recenti si è dedicato alla creazione di nuove varietà attraverso l’ibridazione contribuendo alla diffusione della notorietà e popolarità della rosa. Ecco come le Rosa Botaniche o Rose originarie assumono un valore storico e culturale fondamentale e non solo estetico; in esse sono racchiusi tutto il "sapere" (informazioni genetiche) e la storia evolutiva del genere Rosa. Sono le capostipiti di un albero genealogico complesso e molto ramificato che conta oggi decine di migliaia di varietà.Rosa villosa: originaria dell’Europa, un tempo veniva chiamata spesso Rosa mela per i suoi grandi frutti rotondi, rosso brillante che misurano anche 4 cm di diametro e hanno l’aspetto di piccole mele. E’ un arbusto vigoroso e rustico che ha la caratteristica di essere ricco di ghiandole che allo strofinamento rilasciano un forte sentore aromatico come le Centifolie muscose. Bello anche il fogliame, tomentoso, grigio-verde. E’ una specie molto adatta a creare siepi, senza essere sottoposta a potature.
OLTRE LE ROSE troviamo:
Alchemilla mollis e Veronica longifolia. Sul pergolato crescono Meigro Nurisar, Teasing Georgia clg, Clematis Marmori e Clematis Mevrouw ’le Coultre’
In quest’aiuola troviamo 10 varietà di Rose botaniche e ibridi:
R. californica
R. macrophylla
R. macrophilla ’Master Hugh’
R. moyesii ’Geranium’
R. moyesii ’Highdownensis’
R. polyantha ’Grandiflora’
R. roxburgii
R. roxburgii ’Plena’
R. rubiginosa
R. villosa